Messina – Modena 3-3: 12’ D’Aversa (aut.), 49’ Bruno (R) , 51’ Giosa, 64’ Bruno, 67’ Stendardo, 87’ Biancolino (R)
Sarebbe inutile cercare di nasconderlo: ormai il campionato del Messina è finito. La squadra è in una posizione di classifica che non le permette di aspirare ai play-off, ma di considerarsi ragionevolmente già salva. Così purtroppo ci capiterà sempre più spesso di assistere a partite giocate senza la dovuta determinazione e, diciamolo, queste sono le peggiori da vedere per un tifoso.
Dopo questa doverosa premessa, passiamo alla partita di sabato. Il Messina doveva cercare di riscattarsi dalla pessima prestazione di Treviso ma non era sicuramente questa la partita in cui dimostrarlo. Al San Filippo arrivava il Modena di mister Mutti (accolto calorosissimamente dai pochi spettatori presenti, specialmente dai tifosi della curva sud).
Già dalla vigilia si poteva pensare che le due squadre avrebbero giocato senza troppa convinzione puntando a un pareggio; alla fine il risultato è stato quello ma non nel modo che ci si poteva immaginare.
L’inizio della gara ha visto un sostanziale equilibrio tra le due squadre senza alcuna azione d’attacco degli ospiti e la palla tenuta prevalentemente dal Messina che però non si rendeva mai pericoloso. Ma al 12’ succede l’impensabile! Su un rinvio lungo del Modena dopo un’azione d’attacco giallorosa, D’Aversa si trova da solo come ultimo uomo in difesa e tocca di testa all’indietro per Manitta che si trovava colpevolmente all’altezza del dischetto del rigore senza chiamare la palla. Ne nasce così un pallonetto di testa da 20 metri che non sarebbe riuscito a fare neanche un clone di Maratona, Totti e Shevchenko messi insieme. A freddo trovo l’azione sufficientemente comica, diversamente da me la pensavano i tifosi che avevo accanto che esprimevano il loro disappunto in espressioni colrite che non sto qui a ripetere.
E così il Modena si ritrova in vantaggio senza aver mai tirato in porta. E qui vi aspettereste subito una reazione della squadra di casa per rimettere immediatamente la situazione in parità: beh, evidentemente non seguite il Messina da diversi anni se pensate questo. Il primo tempo continua come se non fosse successo niente con i giallorossi che provano ad attaccare ma senza fare paura. L’occasione migliore ce l’ha Cordova al 29’ su una punizione da circa venti metri in posizione abbastanza centrale. Il tiro verso il primo palo viene deviato dalla barriera ma il portiere, che si era già tuffato, riesce lo stesso a respingere il pallone con i piedi.
Altra opportunità per il Messina, al 40’ un rasoterra dal limite dell’area di rigore di Degano deviato in angolo da Frezzolini. Subito dopo però un contropiede di Okaka potrebbe portare il raddoppio del Modena e rischia di causarmi un infarto. Il recupero in extremis di Giosa che ribatte il tiro dal limite dell’area salva la porta dei padroni di casa e il mio stato di salute
Tra un fallo e l’altro (troppi, specialmente da parte gialloblu), qualche ammonizione, Degano che passeggia spensieratamente per il campo e l’arbitro che cerca di capire perché abbia un fischietto in mano, finisce il primo tempo.
L’intervallo è stato un momento molto difficile: i pensieri funesti cercavano di prendere il sopravvento (“ma non è possibile un’altra sconfitta”, “e ora figurati se segniamo”, “ma almeno in casa evitiamo queste figuracce”) ma non mi sono fatto abbattere cercando di trovare i lati positivi del pomeriggio (“è una bella giornata di sole, che senso ha stare chiusi a casa?”, “ora si fanno un autogol pure loro e ci danno un rigore”). Fortunatamente non ho troppo tempo per arrovellarmi in queste meditazioni perché le squadre tornano in campo.
Il secondo tempo inizia bene per il Modena (o male per noi, fate voi). Al 5’ Gilioli entra in area, ride in faccia a Lazzari, gli fa un tunnel, lo supera e tira su Manitta che esce prontamente dai pali. Stranamente però Gilioli stramazza a terra e altrettanto stranamente quel simpaticone di Trefoloni, che durante l’intervallo ha capito a cosa serve il fischietto, lo usa sostenendo che Galeotto abbia trattenuto per la maglietta l’instabile giocatore modenese. Galeotto se la prende un pochino, probabilmente dice all’arbitro le stesse cose che dicevo io dalla curva e viene ammonito. Il rigore lo calcia Bruno che, probabilmente in omaggio a Vittorio Torino, tira fortissimo e centrale e raddoppia per gli ospiti.
Questa volta invece la reazione messinese è immediata. Dopo due minuti, tiro di Cordova dalla distanza deviato in angolo da Frezzolini. Sul corner dalla sinistra si crea una mischia nell’area piccola dalla quale spunta uno dei nostri migliori bomber, Giosa, che insacca da breve distanza. 1-2.
Passano altri dieci noiosi minuti e il Modena allunga nuovamente facendomi pensare che non c’è tutto questo sole, c’è troppo vento e stare a casa al calduccio non è poi così tanto male. Ancora Gilioli entra sulla sinistra e serve Bruno al centro che può comodamente insaccare.
In neanche due minuti però il Messina si rimette in partita. Su una punizione dalla destra a tre quarti campo, Cordova mette un lungo traversone in mezzo. Sulla palla che fluttua verso il secondo palo, arriva dal nulla Stendardo che la mette dentro di testa.
Al che penso:”siamo riusciti nell’impresa di fare più di un gol, allora tutto è possibile. Ora pareggiamo”.
Da questo momento c’è solo l’assedio del Messina che si riversa tutto nella metà campo modenese, ma più come una mandria di bufali impazziti che con l’organizzazione di una squadra di calcio. In ogni caso mi accontento. Si continua così fino al quarantesimo, quando Foti, casualmente in area di rigore avversaria, cade a terra, probabilmente a causa di un calo di zuccheri. Il “signor” Trefoloni, che ormai ci ha preso gusto, continua a fischiettare allegramente come un capostazione. Rigore. Sul dischetto va Brancolino che ha la splendida idea di emulare anche lui Torino e tira una granata verso il centro esatto della porta. Frezzolini riesce a toccare la palla che però entra lo stesso in rete. 3-3. Pareggio, vogliamoci bene e andiamo tutti a casa contenti.
Gli ultimi 5 minuti trascorrono allegramente con i giocatori che dividono fraternamente un vassoio di pasticcini gentilmente offerti dai tifosi per il ritorno di Mister Mutti.
Considerazioni di fine partita: ho visto 6 gol (questa volta equamente divisi), abbiamo pareggiato in rimonta prendendo un punto che sicuramente serve a pochissimo ma sempre meglio che niente, è marzo e si avvicina la primavera, le giornate si allungano e arriva il bel tempo. Cosa voglio di più dalla vita?
FORZA MESSINA!!!