Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

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Impressioni di un tifoso

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2008 21:56
02/03/2008 14:46
 
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Nuova rubrica di Messin@lé gestita da Daniele
03/03/2008 21:20
 
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IMPRESSIONI DI UN TIFOSO
Messina – Modena 3-3: 12’ D’Aversa (aut.), 49’ Bruno (R) , 51’ Giosa, 64’ Bruno, 67’ Stendardo, 87’ Biancolino (R)

Sarebbe inutile cercare di nasconderlo: ormai il campionato del Messina è finito. La squadra è in una posizione di classifica che non le permette di aspirare ai play-off, ma di considerarsi ragionevolmente già salva. Così purtroppo ci capiterà sempre più spesso di assistere a partite giocate senza la dovuta determinazione e, diciamolo, queste sono le peggiori da vedere per un tifoso.
Dopo questa doverosa premessa, passiamo alla partita di sabato. Il Messina doveva cercare di riscattarsi dalla pessima prestazione di Treviso ma non era sicuramente questa la partita in cui dimostrarlo. Al San Filippo arrivava il Modena di mister Mutti (accolto calorosissimamente dai pochi spettatori presenti, specialmente dai tifosi della curva sud).
Già dalla vigilia si poteva pensare che le due squadre avrebbero giocato senza troppa convinzione puntando a un pareggio; alla fine il risultato è stato quello ma non nel modo che ci si poteva immaginare.
L’inizio della gara ha visto un sostanziale equilibrio tra le due squadre senza alcuna azione d’attacco degli ospiti e la palla tenuta prevalentemente dal Messina che però non si rendeva mai pericoloso. Ma al 12’ succede l’impensabile! Su un rinvio lungo del Modena dopo un’azione d’attacco giallorosa, D’Aversa si trova da solo come ultimo uomo in difesa e tocca di testa all’indietro per Manitta che si trovava colpevolmente all’altezza del dischetto del rigore senza chiamare la palla. Ne nasce così un pallonetto di testa da 20 metri che non sarebbe riuscito a fare neanche un clone di Maratona, Totti e Shevchenko messi insieme. A freddo trovo l’azione sufficientemente comica, diversamente da me la pensavano i tifosi che avevo accanto che esprimevano il loro disappunto in espressioni colrite che non sto qui a ripetere.
E così il Modena si ritrova in vantaggio senza aver mai tirato in porta. E qui vi aspettereste subito una reazione della squadra di casa per rimettere immediatamente la situazione in parità: beh, evidentemente non seguite il Messina da diversi anni se pensate questo. Il primo tempo continua come se non fosse successo niente con i giallorossi che provano ad attaccare ma senza fare paura. L’occasione migliore ce l’ha Cordova al 29’ su una punizione da circa venti metri in posizione abbastanza centrale. Il tiro verso il primo palo viene deviato dalla barriera ma il portiere, che si era già tuffato, riesce lo stesso a respingere il pallone con i piedi.
Altra opportunità per il Messina, al 40’ un rasoterra dal limite dell’area di rigore di Degano deviato in angolo da Frezzolini. Subito dopo però un contropiede di Okaka potrebbe portare il raddoppio del Modena e rischia di causarmi un infarto. Il recupero in extremis di Giosa che ribatte il tiro dal limite dell’area salva la porta dei padroni di casa e il mio stato di salute
Tra un fallo e l’altro (troppi, specialmente da parte gialloblu), qualche ammonizione, Degano che passeggia spensieratamente per il campo e l’arbitro che cerca di capire perché abbia un fischietto in mano, finisce il primo tempo.
L’intervallo è stato un momento molto difficile: i pensieri funesti cercavano di prendere il sopravvento (“ma non è possibile un’altra sconfitta”, “e ora figurati se segniamo”, “ma almeno in casa evitiamo queste figuracce”) ma non mi sono fatto abbattere cercando di trovare i lati positivi del pomeriggio (“è una bella giornata di sole, che senso ha stare chiusi a casa?”, “ora si fanno un autogol pure loro e ci danno un rigore”). Fortunatamente non ho troppo tempo per arrovellarmi in queste meditazioni perché le squadre tornano in campo.
Il secondo tempo inizia bene per il Modena (o male per noi, fate voi). Al 5’ Gilioli entra in area, ride in faccia a Lazzari, gli fa un tunnel, lo supera e tira su Manitta che esce prontamente dai pali. Stranamente però Gilioli stramazza a terra e altrettanto stranamente quel simpaticone di Trefoloni, che durante l’intervallo ha capito a cosa serve il fischietto, lo usa sostenendo che Galeotto abbia trattenuto per la maglietta l’instabile giocatore modenese. Galeotto se la prende un pochino, probabilmente dice all’arbitro le stesse cose che dicevo io dalla curva e viene ammonito. Il rigore lo calcia Bruno che, probabilmente in omaggio a Vittorio Torino, tira fortissimo e centrale e raddoppia per gli ospiti.
Questa volta invece la reazione messinese è immediata. Dopo due minuti, tiro di Cordova dalla distanza deviato in angolo da Frezzolini. Sul corner dalla sinistra si crea una mischia nell’area piccola dalla quale spunta uno dei nostri migliori bomber, Giosa, che insacca da breve distanza. 1-2.
Passano altri dieci noiosi minuti e il Modena allunga nuovamente facendomi pensare che non c’è tutto questo sole, c’è troppo vento e stare a casa al calduccio non è poi così tanto male. Ancora Gilioli entra sulla sinistra e serve Bruno al centro che può comodamente insaccare.
In neanche due minuti però il Messina si rimette in partita. Su una punizione dalla destra a tre quarti campo, Cordova mette un lungo traversone in mezzo. Sulla palla che fluttua verso il secondo palo, arriva dal nulla Stendardo che la mette dentro di testa.
Al che penso:”siamo riusciti nell’impresa di fare più di un gol, allora tutto è possibile. Ora pareggiamo”.
Da questo momento c’è solo l’assedio del Messina che si riversa tutto nella metà campo modenese, ma più come una mandria di bufali impazziti che con l’organizzazione di una squadra di calcio. In ogni caso mi accontento. Si continua così fino al quarantesimo, quando Foti, casualmente in area di rigore avversaria, cade a terra, probabilmente a causa di un calo di zuccheri. Il “signor” Trefoloni, che ormai ci ha preso gusto, continua a fischiettare allegramente come un capostazione. Rigore. Sul dischetto va Brancolino che ha la splendida idea di emulare anche lui Torino e tira una granata verso il centro esatto della porta. Frezzolini riesce a toccare la palla che però entra lo stesso in rete. 3-3. Pareggio, vogliamoci bene e andiamo tutti a casa contenti.
Gli ultimi 5 minuti trascorrono allegramente con i giocatori che dividono fraternamente un vassoio di pasticcini gentilmente offerti dai tifosi per il ritorno di Mister Mutti.
Considerazioni di fine partita: ho visto 6 gol (questa volta equamente divisi), abbiamo pareggiato in rimonta prendendo un punto che sicuramente serve a pochissimo ma sempre meglio che niente, è marzo e si avvicina la primavera, le giornate si allungano e arriva il bel tempo. Cosa voglio di più dalla vita?

FORZA MESSINA!!!
11/03/2008 14:07
 
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Albinoleffe – Messina 1-0. Peluso 95’

Fino al novantesimo, fino al novantesimo… A rigor di logica non ci possiamo lamentare, questa volta il Messina era riuscito a strappare un misero pareggio per zero a zero fino al novantesimo. Ma ci siamo dimenticati dei minuti di recupero e così torniamo a casa per l’ennesima volta senza un punto in tasca e uno strano bruciore al … (autocensura).
A volerla vedere in maniera positiva potremmo constatare che il punteggio non è stato di tipo tennistico come nei due precedenti match esterni e che la sconfitta è arrivata solo all’ultimissimo minuto e in una maniera poco limpida per gli avversari.
A volerla vedere in maniera negativa potremmo constatare che non si segna su azione in trasferta dalla lontana gara di Piacenza, ultima vittoria esterna dei giallorossi (vogliamo ricordare quale è stata la penultima? No, meglio non sforzare troppo la memoria) e che il portiere bergamasco a passato il pomeriggio al cellulare con la moglie a parlare del più e del meno.
A volerla vedere in maniera sportiva-decoubertiniana potremmo constatare che abbiamo regalato il primato in classifica all’Albinoleffe e ci fa piacere che una piccola realtà come la loro lotti per la promozione nel massimo campionato (vabbè, quest’ultima mi vergogno io stesso di averla scritta)
E’ stata una partita noiosa che non fa rimpiangere una bella scampagnata visto il clima primaverile che si avvicina (vedi commento dopo Messina-Modena). Le poche azioni degne di nota sono state praticamente tutte di marca orobica. Le più interessanti nel primo tempo sono stati due tiri di Cellini, uno finito sull’esterno della rete e uno deviato in angolo da Manitta.
Nel secondo tempo entra Foti al posto di Degano. Mossa geniale che permette ai due centrali difensivi di casa di montare un tavolo da ping pong nella propria area di rigore per trascorrere gioiosamente il secondo tempo altrimenti per loro noiosissimo.
Per movimentare un po’ il pomeriggio e per farsi amare ulteriormente dai tifosi, dopo il tocco di classe di sabato scorso, D’Aversa fa un retropassaggio a Manitta senza accorgersi di Cellini che gli sbuca proprio in quel momento dai pantaloncini e si invola verso la porta messinese; per evitare la decapitazione in pubblica piazza del compagno di squadra, Manitta mette in angolo.
Si continua così fino agli ultimi minuti giusto per farmi pensare: “oggi la fortuna è dalla nostra, questi possono continuare a tirare fino a stasera ma non segnanto; almeno oggi gli rubiamo un punto”. Ma io non dovrei pensare mentre guardo le partite. Conteh solo in area riesce a ribattere un tiro di un compagno finito sul palo ma il guardialinee alza la bandierina e il gol viene annullato.
Era il preludio alla tragedia: è il novantaquattresimo; punizione dal vertice sinistro dell’area messinese messa in mezzo da Bonazzi e dalla mischia che si crea in area spunta Peluso che insacca da poca distanza.
Finisce la partita e si può tornare tutti a casa: non ce la prendiamo troppo dai, non possiamo mica pretendere che si tiri anche in porta.
Tanto per perdere tempo guardo la classifica: il Messina è a 17 punti dai play-off e a 14 dai play-out; se non altro in medio stat virus.

Forza Messina!

17/03/2008 22:45
 
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Impressioni di un tifoso
Messina – Grosseto 1 – 1. 1’ Graffiedi (R); 73’ Degano.

Oggi la prendo un po’ larga. Parlerò di scelte giuste e scelte sbagliate. Per un tifoso la partita della propria squadra inizia molto prima del fischio dell’arbitro. C’è tutta una serie di rituali scaramantici da rispettare e comunque non si riesce a distogliere il pensiero già dal venerdì sera. Anche per un allenatore la partita inizia molto prima del fischio dell’arbitro. C’è una formazione da mettere in campo, degli schemi da preparare e tanto altro. Allora oggi raccontiamo due storie parallele: la storia di un tifoso giallorosso e dell’allenatore del Messina.
Il nostro tifoso si prepara in maniera sacra per andare al campo; sceglie la solita scarpetta e il solito cappellino per rispettare la tradizione prima di uscire da casa; prende il solito arancino e la solita birra sempre alla solita rosticceria perché si sa che porta bene. Il nostro tifoso si tiene leggero perché andando al campo non si sa mai. Contemporaneamente anche l’allenatore mangia: ma non si tiene leggero perché è un amante della buona tavola e del buon vino. Qui arriva il momento centrale della storia: mentre il nostro tifoso si avvia verso la curva sud per scegliere il suo posto preferito anche Di Costanzo fa le sue scelte: con lo stomaco appesantito dalle abbondanti libagioni e la mente annebbiata dal troppo vino rosso decide che bisogna dare fiducia a Zanchi dopo la brillante prova di Bergamo e lo preferisce all’ultimo a Giosa al centro della difesa. Ma continuiamo le storie parallele. Manca poco all’inizio della partita: il nostro tifoso è già in curva che riscalda la voce per sostenere i suoi beniamini, mentre il nostro tecnico guarda soddisfatto i suoi 22 giocatori che ha scelto per scendere in campo come titolari (questa è sottile, eh!).
Ma ora inizia la partita: il Grosseto si porta immediatamente in avanti con Graffiedi che al 23’’ (no, non mi è sfuggito un apostrofo; è il ventitreesimo secondo, non minuto) entra in area e viene accoltellato alle spalle appunto da Zanchi. L’arbitro non può non assegnare il rigore che viene realizzato dallo stesso Graffiedi. Da qui possiamo notare che, se la scelta effettuata da Di Costanzo di far giocare Zanchi è probabilmente sbagliata, quella del nostro tifoso di tenersi leggero a pranzo è stata sicuramente giusta così da non affaticare il fegato già messo a dura prova dalla partita.
Comunque in campo le squadre continuano a giocare (o quasi). Il Messina dopo due minuti ha una buona occasione grazie a una punizione di Cordova deviata in angolo dal portiere ospite. Per un’altra decina di minuti i padroni di casa provono a prendere in mano la partita tenendo palla in attacco ma senza impensierire la difesa toscana. Poi, il nulla. Poche le occasioni da entrambe le parti, ma man mano il Grosseto prende sicurezza e prova a raddoppiare. Al 38’ un rilancio sbilenco di Stendardo viene intercettato da Graffiedi che lancia immediatamente per Danilevicius. Petrocco riesce miracolosamente a salvare la propria porta. Negli ultimi minuti del tempo è ancora il Grosseto a sfiorare il raddoppio con Filkor mentre il Messina si fa vedere in avanti con due tiri da fuori area di Surraco deviati in angolo.
Il secondo tempo continua sulla falsariga del primo; al 4’ minuto un’uscita di Petrocco riesce ad anticipare Filkor lanciato da Graffiedi. Il Messina non riesce ad arrivare in porta in alcuna maniera; l’unica occasione (ormai una costante) è una punizione di Cordova che a tutt’ora sta facendo tremare il palo (non importa quando leggerete questa frase). A parte quest’interruzione, continua la partitella di allenamento del Grosseto che bersaglia Petrocco come se fosse una paperella del luna park. Al 19’ della ripresa, Di Costanzo, ripresosi dall’abbuffata di capretto, decide di fare un cambio, anzi due, così fa tutto in una volta e poi può riposare: entrano Lazzari e Degano al posto di Parisi e Moro.
E proprio Degano che al 28’, durante la sua solita passeggiata pomeridiana al San Filippo, a circa trenta metri dalla porta, si trova in mezzo ai piedi una strana di cuoio; butta via con un calcione l’oggetto misterioso, che però va a finire nella porta degli ospiti.
Ma questa è veramente l’ultima parentesi giallorossa della partita; il gioco torna in mano al Grosseto che prova a prendersi i tre punti (sicuramente meritati), ma sia per la bravura del portiere di casa che per l’imprecisione dei suoi attaccanti, il risultato rimane questo fino alla fine.
La curva esprime tutto il suo disappunto nei confronti del presidente e della società tutta con fischi e parole direi irripetibili. Al nostro tifoso non resta che tornare a casa con in bocca un retrogusto amaro di ragù e piselli. Il Messina prende un punto che probabilmente non serve a niente in compenso riesce a rovinare la giornata ai pochi tifosi presenti allo stadio
Ma non ci pensiamo…

Forza Messina!!!
22/03/2008 16:45
 
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Impressioni di un tifoso
Ascoli – Messina 1 – 1. 31’ Guberti; 44’ D’Aversa

Messina – Bari 1 – 2. 64’ Bonanni; 87’ Moro; 94’ Lanzafame

Questa settimana, complice un turno infrasettimanale e la domenica di Pasqua si è giocato due volte in quattro giorni dando l’occasione a noi tifosi di farci il sangue acido doppiamente rispetto al solito. Raccontiamo un po’ il tutto brevemente. Martedì sera i giallorossi sono di scena ad Ascoli per cercare di interrompere la serie negativa in trasferta di quattro sconfitte consecutive. L’inizio di partita è di una noia mortale: i giocatori fanno le prove del pic-nic di pasquetta a centrocampo scambiandosi dei piatti tipici; ovviamente non mancavano le formiche e la tovaglia a quadri. Ma al venticinquesimo i padroni di casa, incitati dai tifosi, decidono che non si può pensare solo al cibo e provano a segnare; prima con una buona occasione di Bernacci che anticipa di testa Giosa e manda di poco a lato, poi, al 31’ si portano in vantaggio con Guberti che dalla sinistra si accentra e segna con un bel tiro di collo pieno su cui Petrocco non può arrivare. Il Messina si indispettisce dello sgarbo ascolano (“come? Vi avevamo portato pure gli arancini e ci segnate?) e incomincia finalmente a giocare. Al 39’ Foti manda la palla fuori di pochissimo su un cross di Parisi dalla sinistra; al 44’ il meritato pari: Parisi effettua un traversone per Degano che appoggia per l’accorrente D’Aversa; il tiro del centrocampista viene leggermente deviato da un difensore ascolano ed entra in rete ingannando quel simpaticone di Taibi.
Il secondo tempo è decisamente più interessante con diverse occasioni da entrambe le parti. Al 48’ una punizione di D’Aversa è respinta dal portiere Paoloni (che aveva sostituito nell’intervallo Taibi) ma Giosa non riesce ad arrivare alla deviazione per un soffio.
Piccola parentesi; vi raccontiamo come è avvenuta la sostituzione di Taibi: durante l’intervallo negli spogliatoi Parisi era andato a salutare Taibi porgendogli la mano; il portiere si è intimorito e ha avuto paura per la sua famiglia, quindi si è fatto sostituire per la seconda frazione di gioco.
Ma torniamo alla partita al 58’ questa volta l’occasione è per l’Ascoli che colpisce un palo su punizione con Belinghieri. Arriva il momento dei cambi: per il Messina entrano prima Cordova al posto di Provenzano e poi Surraco per Foti. Sono proprio i due nuovi entrati che confezionano l’occasione migliore per andare in vantaggio. Al 49’ il cileno dopo una finta serve in area Surraco che tira a botta sicura ma Paoloni riesce a respingere di piede. Un’altra opportunità capita nei piedi a Degano che all’83’ tira di poco a lato. Si continua così fino al novantesimo. L’arbitro dà quattro minuti di recupero e proprio all’ultimo Stendardo potrebbe regalare i tanto desiderati tre punti ma di testa manda fuori.
Finisce la partita con una certa soddisfazione per non aver dovuto invocare diversi santi nel corso dei novanta minuti. Il Messina ha giocato indubbiamente bene e avrebbe meritato la vittoria ma va bene così, visto che si è notata in campo la voglia di giocare che mancava da un po’.


Tutto sembra promettere bene per la prossima in casa con il Bari.
Ci sono giusto due giorni di pausa prima di tornare sugli spalti e in campo.
Neanche il tempo per gustarsi la buona prestazione che già ci si trova di nuovo in curva.


Si torna in casa contro il Bari. Gli spalti sono più che desolati nonostante la possibilità per gli abbonati di poter comprare un biglietto a un euro. Certo giocare la partita di venerdì alle 19 non aiuta.
Il copione della partita è il solito. Messina che fa molto possesso palla ma non riesce a finalizzare, Bari che cerca il contropiede ma non riesce a far paura. I ritmi sono molto alti almeno per la prima mezz’ora, poi si rallenta ma sempre secondo la solita solfa. La noia la fa da padrona in curva molto più che alla via crucis del venerdì santo. Tra le varie occasioni per entrambe le squadre, le uniche degne di essere menzionate sono al 6’ un tiro pericoloso da fuori area di Lazzari, al 18ì un colpo di testa di Jadid su cross di Lanzafame ma l’azione era stata fermata per fuorigioco, e al 40’ un bel colpo di testa di Rea su calcio d’angolo che però non inquadra la porta.
Nel secondo tempo sembra che il Messina si sia fermato negli spogliatoi. I primi venti minuti sono praticamente solo degli ospiti che hanno un’occasione clamorosa al 52’. Jadid riesce a tirare da vicinissimo ma Petrocco fa il miracolo mettendo in calcio d’angolo; sugli sviluppi del corner Masiello riesce a tirare a botta sicura dal limite ma Petrocco respinge anche questo pallone.
Continuando così è normale subire il gol. Che infatti arriva al 64’. Bonanni batte una punizione da circa 25 metri che passa in mezzo a un centinaio di gambe e si infila in rete. Vantaggio meritato per gli ospiti ma questa volta Petrocco ha qualcosa sulla coscienza.
Il padroni di casa riescono a darsi una svegliata solo ora. Al 70’ Moro entra al posto di Parisi (che a fine primo tempo era stato costretto a uscire in barella per infortunio ma era poi rientrato nella ripresa). Finalmente si riesce nuovamente a farsi vedere in avanti. Al 71’ Degano prova un pallonetto su una respinta corta della difesa del Bari ma il tiro finisce alto. Al 77’ Galeoto prende in pieno il palo, la palla finisce a Moro che la manda fuori di poco. Il Messina insiste ancora: ottiene due punizioni che diventano altrettanti cross pericolosi all’interno dell’area barese, uno dei quali sfiora la traversa. All’87’ il pareggio: Stendardo lancia lungo per D’Aversa che fa sponda per Moro che (incredibilmente!) riesce a segnare e portare il risultato sull’1-1. Manca poco alla fine: l’arbitro concede quattro minuti di recupero e proprio allora accade il fattaccio. Il Bari finisce in attacco; guadagna un calcio d’angolo proprio all’ultimo minuto e sugli sviluppi Desideri colpisce il palo, il rimbalzo finisce nei piedi di Lanzafame che mette la palla nell’angolino alla sinistra del portiere.
La partita finisce così. Ci sarebbe da commentare abbondantemente ma non userei un linguaggio consono. Diciamo che si sono viste nuovamente tutte le pecche della squadra: la sterilità degli attaccanti e l’atteggiamento rinunciatario di tutta la squadra. Si riesce a giocare solo quando si è subito il gol e dopo aver ottenuto il pareggio ci si addormenta nuovamente. Conclusione: non si può andare avanti così. Certo si dice che per la salvezza mancano solo 6 punti circa, ma bisogna farli prima o poi.

Comunque, domani è Pasqua. Godetevi le uova di cioccolato e

Forza Messina!!!
03/04/2008 21:54
 
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Vicenza – Messina 3 – 1. 17’ Cordova; 58’ Zampagna; 78’ Zampagna; 94’ Mattini.

C’è poco da commentare. Rispettando il titolo invece c’è veramente da rimanere impressionati. Il Messina riesce nell’impresa di farsi rimontare da una squadra veramente mediocre sul piano tecnico e per di più apertamente contestata dai propri tifosi. Ma da qui a fine campionato i tifosi non dovranno stupirsi di niente.
Il Messina inizia subito sulla difensiva schierando solo Biancolino in avanti con Moro che in effetti gioca a centrocampo. I primi minuti sono sostanzialmente tranquilli. Al 12’ una punizione messa al centro da Masiello viene respinta di testa da Giosa. La ribattuta viene raccolta da Helguera che dal limite dell’area scaglia un missile che colpisce il palo lasciando Manitta immobile. Dopo un minuto il Messina ha a sua volta una buona occasione con una punizione del solito Cordova che sfiora il palo. A parte questi due episodi la partita sembra abbastanza noiosa ma al 17’ il Messina si porta sorprendentemente in vantaggio. Ovviamente per non smentirsi il vantaggio è arrivato su un calcio piazzato di Cordova. La punizione da posizione defilata sulla sinistra (poco più avanti del calcio d’angolo) viene tirata direttamente in porta dal centrocampista sorprendendo Fortin che vede la palla solo all’ultimo. Così i giallorossi si trovano sull’uno a zero, più per demerito degli avversari che per meriti propri, e avrebbero tutte le possibilità di gestire tranquillamente il vantaggio. E infatti da qui alla fine del primo tempo non succede praticamente nulla. Il Messina, come lo era stato anche prima del gol, è inesistente in attacco, e le poche azioni del Vicenza non sono per niente pericolose, lasciando Manitta libero di completare il cruciverba della settimana enigmistica. Nonostante la sostanziale immobilità del gioco, il Messina riesce a prendere tre ammonizioni, rispettivamente a Parisi, Coppola e Rea, le ultime due per due falli su Zampagna che non ha perso le brillanti doti recitative messe già in mostra nel passato in giallorosso.
Finisce il primo tempo tra i fischi dei tifosi vicentini. Il Messina avrebbe tutte le possibilità di riuscire a portare a casa i tre punti dopo tanto tempo. Ma evidentemente negli spogliatoi deve essere successo qualcosa perché al ritorno in campo succede l’impossibile.
L’inizio della ripresa comunque è buono: al 48’ su un cross di Cordova, Biancolino viene anticipato dall’uscita di Fortin. Al 54’ occasione ghiottissima: sempre Brancolino riesce a proporsi centralmente e ad arrivare solo davanti al portiere, ma Fortin di piede lo anticipa nuovamente.
Da questo momento inizia il collasso. Giosa è costretto a lasciare il campo in barella per un infortunio e viene sostituito da Gaveglia. E dopo due minuti Zampagna viene lasciato solo proprio da Gaveglia e raccoglie all’interno dell’area sulla destra un lancio lungo. Sul tiro in diagonale Manitta non ci arriva e il Vicenza pareggia. E il pareggio potrebbe anche starci. Di sicuro non può starci che subito dopo il gol Biancolino impazzisca e faccia fuoco e fiamme con l’arbitro. Ovviamente, l’espulsione è meritatissima. E così in due minuti il Messina passa dal vantaggio facilmente gestibile, ad un pareggio con un uomo in meno. Come se non bastasse, al 64’ Rea viene nuovamente ammonito e il Messina si trova in nove uomini. Il Vicenza si butta in avanti alla ricerca del vantaggio che con una doppia superiorità numerica dovrebbe essere facilmente raggiungibile. E infatti dopo vari tentativi, il vantaggio arriva al 78’. Parisi sbaglia un rilancio, la palla arriva nei piedi di Raimondi che crossa dalla destra. Al centro dell’area Zampagna è completamente solo e può colpire facilmente di testa. 2 a 1. A onor del vero i giallorossi, nonostante siano in nove in campo, sputano sangue e corrono tantissimo. Infatti in un’azione di contropiede un minuto dopo Provenzano si trova davanti al portire ma gli tira il pallone addosso, la palla viene raccolta da Cordova che però tira alto. Passa ancora un minuto e Stendardo arriva in ritardo su un attaccante vicentino buttandolo a terra in area. Il rigore viene tirato da Capone ma Manitta indovina la traettoria e riesce a respingerlo. Ormai la partita è apertissima con contropiedi da una parte e dall’altra. All’87’ Manitta si esalta ancora su Capone in uscita, lasciando ancora una minima speranza di pareggiare alla sua squadra. Infatti un minuto dopo è Cordova a vedersi anticipato in uscita da Fortin. La partita in fondo è agguerrita e piacevole da vedere (ovviamente se non si fosse tifosi giallorossi). Al quarto minuto di recupero però arriva il terzo gol del Vicenza con Mattini. Questa volta Manitta non è riuscito nel miracolo ma di certo non gli si può addebitare alcuna colpa.
La partita finisce così. Se dei nove rimasti in campo nel secondo tempo si deve certamente lodare la carica agonistica e lo spirito combattivo, di certo bisogna mettere in evidenza l’ingenuità di Biancolino nel farsi buttare fuori così stupidamente, e l’interpretazione della partita totalmente sbagliata di Di Costanzo che ha sbagliato tutti i cambi e non ha saputo cambiare modulo di gioco durante la partita.
Ma ormai è passata. Sabato arriva al San Filippo il Chiedo. Se non sbaglio quest’anno contro tutte le squadre forti in casa il Messina si è esaltato. Chissà che…

Forza Messina!!!
10/04/2008 21:38
 
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Impressioni di un tifoso
Messina - Chievo 2 - 3. 20' Pellissier, 29' Foti, 52' Schetter, 60' Iunco, 74' Ciaramitaro.

Al San Filippo è arrivata nuovamente la capolista. Per l’ennesima volta il Messina ha l’occasione di battersi con una grande. Le volte precedenti in casa è sempre andata bene. Ma il Messina di oggi è molto diverso da quello di qualche giornata fa. Nonostante la partita di buon livello lo stadio è praticamente deserto: evidentemente a Messina ci sono pochissimi tifosi del Chievo! Il Messina ha diversi assenti: Brancolino (squalificato per quattro giornate!), Degano, Giosa, Rea, Zanchi e Pestrin. La partita inizia subito con gli ospiti a comandare il gioco. Al 6’ Iunco tira di pochissimo a lato e subito dopo avrebbe un’altra buona occasione su un passaggio di Italiano ma scivola e non riesce a tirare. I padroni di casa decidono andare in avanti all’11’ ma sugli sviluppi di un calcio d’angolo Schetter decide di regalare il pallone all’unico spettatore presente in gradinata invece che crossare al centro dell’area. Il Chievo continua ad attaccare ma Manitta si fa valere nelle uscite. Al 18’ incominciano i preparativi per il gol gialloblu. Pellissier dribbla Stendardo e Galeoto con una splendida doppia finta di sopracciglio e facendogli due pernacchie in faccia, mette al centro per Defendi che riesce a fare lo stesso con Manitta ma non con D’Aversa che riesce a recuperare in extremis e mettere in calcio d’angolo. Passano altri due minuti e il vantaggio (meritatissimo) degli ospiti arriva: Mandelli crossa al centro dalla sinistra per Pellissier che da pochi passi mette dentro di testa. Il gol arriva per una dormita della difesa ma comunque, dopo venti minuti giocati praticamente solo dagli ospiti, ci sta tutto. Il valore delle squadre in campo sembra troppo differente e già mi preparo a una goleada ma mai disperare. Il Messina dopo il gol ci prova timidamente ma non riesce minimamente a farsi vedere dalle parti di Squizzi finché al 29’ Schetter prende palla sulla destra, supera benissimo Mandelli, decide che il solitario tifoso della gradinata può accontentarsi di un solo pallone, crossa benissimo al centro per Foti che con ottima scelta di tempo (si dice sempre così!) stacca benissimo di testa e mette il pallone in rete. Prima rete in campionato per Foti (alla trentaquattresima giornata!) e pareggio inaspettato per i giallorossi. Stranamente mi faccio prendere dall’ottimismo: d’altra parte se è riuscito a segnare Foti, può succedere anche che il Messina batta il Chievo. Dopo il pareggio inizia lo show dell’arbitro. Decide che non è educato battere la prima in classifica e ci mette del suo per far passare dalla testa questa idea balzana ai giallorossi. Al 31’ ammonizione esageratissima per Galeoto e al 37’ (doppietta) ammonizione a Coppola per gioco falloso e a D’Aversa per proteste. Dopo questa esibizione di abilità dell’arbitro (per la verità poco gradita dal pubblico) si può tornare a giocare a calcio. Il Chievo prova a portarsi nuovamente a portarsi in vantaggio e ha tre occasioni in quattro minuti con Italiano, Pellissier e Ciaramitaro ma la difesa messinese riesce a reggere.
Si va al riposo sull’1-1. Nonostante la superiorità evidente degli ospiti siamo riusciti a pareggiare. Anche se c’è da preoccuparsi che l’arbitro voglia dare una mano alla capolista. Speriamo bene.
Si rientra in campo e il Messina sostituisce Foti con Bernardo. D’altra parte per uno che ha fatto 0 gol in 33 giornate, farne due in una partita sarebbe fuori luogo. I biancoscudati iniziano benissimo: sembra di essere tornati indietro nel tempo al girone di andata. Al 47’ buon tiro da fuori area di Lazzari che viene parato da Squizzi, sulla respinta però arriva Schetter che purtroppo colpisce soltanto il palo esterno. L’inizio è più che promettente. Passa ancora un minuto e Bernardo riceve in area di rigore un passaggio di Parisi, riesce a liberarsi ma il tiro a botta sicura centra in pieno la traversa. Gli ospiti sono disorientati e non riescono più a tenere palla come nel primo tempo. Il Messina non demorde: dopo una punizione di Cordova respinta dalla barriera e il successivo tiro di Coppola uscito di poco a lato, al 52’ arriva il vantaggio giallorosso (più che meritatissimo!). E’ ancora Schetter a meritare gli applausi del pubblico: prende palla al limite dell’area, disorienta Mandelli pronunciando velocemente uno scioglilingua e riesce a tirare in porta anticipando Squizzi in uscita. Momenti di gioia per i pochi tifosi: dallo 0-1 a al 2-1 contro la capolista, come nella gara di andata contro l’Albinoleffe. Gli ospiti sono in evidente difficoltà perché il Messina continua a pressare, ma la fortuna è dalla loro parte. Al 60’ arriva il pareggio gialloblu: Bentivoglio ruba una palla a centrocampo e subito con un lancio perfetto trova Iunco in area che a tu per tu con Manitta non sbaglia. Il pareggio sta stretto al Messina ma ora i ritmi calano notevolmente e si gioca per lo più a centrocampo con poche conclusioni da una parte e dall’altra. Ma al 74’ accade l’irreparabile. Azione più che rocambolesca dentro l’area messinese (con D’Aversa che si trova a dover fare il centrale di difesa): dopo un tocco di Pellissier la palla si alza a campanile beffando Manitta fuori dai pali e Ciaramitaro può comodamente appoggiare di testa a porta sguarnita. La partita virtualmente finisce qui. Il Chievo è riuscito ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo; il Messina è sicuramente stato molto sfortunato colpendo due legni ed è anche stato abbastanza penalizzato dall’arbitro ma bisogna anche far notare che non ha avuto la necessaria lucidità per gestire il vantaggio, arrivato in un momento favorevole della partita. Negli ultimi minuti c’è da segnalare un’ottimo intervento di Manitta (ormai non è una novità) due volte in uscita sui piedi di Pellissier e una bella progressione di Eriberto/Luciano/Giovanni/Comesichiamalui sulla fascia che però conclude sull’esterno della rete.
Anche questa volta è arrivata una sconfitta. Questa volta però non è mancata la prestazione. Quello che ci vuole di sicuro è molta più sicurezza e lucidità per gestire la partita. Ora si va in trasferta a Pisa. Urgono punti: ne servono almeno 6 per la salvezza e bisogna incominciare a farli prima o poi, no?

FORZA MESSINA!!!
17/04/2008 14:59
 
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Pisa – Messina 0 – 0


C’era bisogno di punti e un punto è arrivato. A volerla leggere in maniera positiva la gara di Pisa si può interpretare così. Certo si potrebbe dire anche che il Pisa ha giocato in 10 uomini per metà del secondo tempo e che nonostante questo il primo tiro degno di questo nome del Messina è arrivato al novantunesimo. Si potrebbe anche far notare che i padroni di casa hanno tenuto palla e schiacciato i giallorossi nella loro area praticamente per tutta la partita. Ma io sono del parere di segnare tutte queste considerazioni e metterle in evidenza solo dopo aver conquistato la salvezza matematica.
Passiamo alla partita: la gara è molto noiosa con pochissime occasioni e comunque quasi tutte per il Pisa. Si incomincia al 7’ con un colpo di testa di Castillo che finisce alto sulla traversa. I padroni di casa continuano ad attaccare ma la difesa biancoscudata tiene bene. Al 30’ è Kutuzov ad impensierire Manitta con un’ottima azione personale ma il portierone messinese non tradisce come al solito. È ancora Manitta a mettersi in mostra dopo pochi minuti su un tiro angolatissimo di Castello che riesce a mettere in calcio d’angolo con una sicurezza sorprendente. Praticamente nel primo tempo non succede altro, oltre ad un’ammonizione per Lazzari che, diffidato, salterà la prossima partita ad Avellino.
Al 49’ Coppola è costretto ad uscire per infortunio e viene sostituito da Provenzano. Il Pisa incomincia ad attaccare con più decisione ed è ancora Manitta a salvare la propria porta, al 58’ su Kutuzov, e al 60’ prima respingendo un tiro cross di Gabionetta e poi sulla ribattuta di D’Anna. I nerazzurri cercano in tutti i modi di vincere e infatti Ventura fa entrare un altro attaccante, Cerci, al posto di un centrocampista, Gabionetta. Ma dopo 10 minuti, siamo al 70’, i padroni di casa rimangono in 10 uomini per l’espulsione di Castillo per doppia ammonizione. Nonostante l’inferiorità numerica è sempre il Pisa a tenere in mano il gioco e a provare a segnare; per il Messina invece l’unica misera occasione è un tiro dalla distanza di D’Aversa che non impensierisce Morello. Nel finale i toscani ci provano ancora con Cerci ma non riescono a segnare. Ma è proprio nel recupero che potrebbe arrivare addirittura la vittoria del Messina: al 91’ Foti si muove bene sulla destra, passa a Lazzari, il cui tiro viene però deviato da un difensore. Sulla ribattuta arriva Schetter che con un bellissimo destro al volo colpisce la traversa. La partita finisce così, con il rammarico per non aver capitalizzato al massimo l’unica occasione offensiva, ma portando comunque a casa un punto.
La prossima partita è ancora in trasferta, ad Avellino. Il Messina non vince da nove gare. A sette gare dal termine la zona retrocessione è a 11 punti. La vittoria significherebbe praticamente la sicurezza. A buon intenditor poche parole…

FORZA MESSINA!!!
25/04/2008 21:56
 
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Avellino – Messina 1 – 2. 22’ Parisi (rig.); 70’ Cipriani; 92’ Cordova.

Vittoria. Dopo nove giornate e in trasferta. Una vittoria che fa raggiungere virtualmente la salvezza. Penso che non si possa chiedere altro ad un sabato pomeriggio. Finalmente i tre punti sono arrivati, sofferti ma meritati, e aspettiamo solo la prossima gara interna con il Piacenza che dovrebbe portare anche la matematica.
La partita, come al solito, non è bellissima. I primi minuti non fanno vedere niente di entusiasmante per entrambe le squadre. Al 13’ arriva la prima emozione con un ottimo intervento di Manitta su un bel tiro di Salgado. Dopo quattro minuti altro pericolo per la porta giallorossa su un tiro di Pellicori che becca il palo alla sinistra del portiere. Certo non è un bell’inizio ma…
Al 21’ Galeoto entra nell’area di rigore avellinese e viene picchiato brutalmente e preso a cinghiate da Mengoni: per questo tipo di efferatezza è previsto il calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Parisi che non sbaglia e porta in vantaggio gli ospiti.
Dopo due minuti viene assegnata una punizione da buona posizione e Cordova inizia a lucidare gli scarpini ma, sarà stato il troppo lucido da scarpe, il tiro termina a lato. La partita continua a basso ritmo con poche occasioni sia per l’Avellino, abbondantemente fischiato dai propri sostenitori, sia per il Messina, che come al solito non ne vuole sapere di chiudere una partita dopo esser passato in vantaggio. Al 38’ è ancora Galeoto a presentarsi in area e lanciare di destro un missile terra-aria ma Pantanelli fa veramente una parata spettacolare. Dopo due minuti potrebbe capitare la stessa occasione a Foti ma il guardialinee segnala un fuorigioco quantomeno dubbio. Nel finale di tempo i padroni di casa provano ad attaccare ma prima un doppio tentativo da calcio d’angolo viene respinto tranquillamente dalla difesa e poi, allo scadere, una punizione viene calciata di molto fuori.
Il secondo tempo inizia con l’Avellino alla ricerca del pareggio. Di sicuro le occasioni non mancano. Al 53’ una punizione di Paonessa (entrato un minuto prima al posto di Sestu) impegna Manitta in una bella parata. Al 55’ un bel rasoterra di D’Aversa non viene trattenuto da Pantanelli ma Foti arriva in ritardo e non riesce a mettere dentro il pallone. Al 60’ Manitta si esalta ancora mettendo in angolo con il piede un diagonale di Pellicori. Passano altri dieci minuti e il pareggio arriva, ma nella maniera più inaspettata: su un innocuo traversone dalla tre quarti Cipriani arriva per primo e schiaccia a terra di testa dal centro dell’area; il rimbalzo (su un terreno di gioco che sembra una spiaggia) beffa Manitta e finisce in rete. Sembra di assistere al solito copione, con il Messina che viene puntualmente raggiunto, ma…
Ci vuole mezz’ora per preparare il colpaccio ma (per chi è molto ottimista e non è debole di cuore) i biancoscudati ci riescono. Dopo trenta minuti di non-gioco (e dopo l’espulsione di Rea all’84’ che poteva far temere la beffa) il Messina fa la rapina. Al 91’ Cordova parte da centrocampo, dribbla 15 centrocampisti, 8 difensori, supera altri due difensori che nel frattempo erano riusciti a recuperare, entra in area fischiettando l’ouverture della Turandot, vorrebbe superare anche il portiere ma poi ci ripensa perché è un ragazzo umile che non ama le azioni personali, e allora fa partire un tiro che, con la deviazione di Corallo, scavalca Pantanelli e regala i tre punti al Messina. Gioia e godimento estremo. Come se non bastasse un minuto dopo sugli sviluppi di un calcio di punizione Gaveglia colpisce il palo, ma vincere con due gol di scarto sarebbe stata una scortesia e allora va bene così. L’arbitro fischia la fine dell’incontro e si torna tutti a casa felici.

Continuiamo con le richieste, visto che ha portato bene: sabato si torna a giocare in casa con il Piacenza, tre punti darebbero la matematica. Chi ha orecchi…

FORZA MESSINA!!!
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